Il costante aumento della demenza in una società sempre più anziana
Nella nostra società moderna l’età media delle persone è notevolmente aumentata; vivendo più a lungo la percentuale della fascia sociale composta dagli anziani è sempre più alta.
Fintanto che le persone sono lucide e autonome possiamo leggere questo dato in tutta la sua positività ma, quando sopraggiungono le complicazioni dovute all’età, come la demenza senile, le cose cambiano.
La demenza senile è una vera e propria epidemia, che non colpisce solo i singoli soggetti ma ha ripercussioni anche su tutte le persone a loro vicine: famigliari, amici, medici e assistenti.
Una persona che inizia a mostrare segni di demenza mette i propri cari nella condizione di doversi occupare di lei con sempre maggiore frequenza, fino al punto di non poterla più lasciare da sola.
Per le famiglie rappresenta un problema molto oneroso, perché la maggior parte di esse non è nelle condizioni di prendersi cura in autonomia dell’anziano demente.
Esiste una sola tipologia di demenza senile o il termine ne sottintende più di una?
In linea di massima, sappiamo che la demenza senile è dovuta alla morte delle cellule nervose cerebrali, i neuroni, e alla loro incapacità di trasmettere le comunicazioni.
La demenza senile si divide in tre forme principali:
- il morbo di Alzheimer
- la demenza vascolare
- la demenza a corpi di Lewy
Queste forme neurodegenerative dell’encefalo differiscono nelle cause ma presentano molti sintomi comuni e tutte portano alla perdita progressiva e irreversibile delle facoltà cognitive.
Il decorso di questa malattia può perdurare molti anni, con un declino lento ma continuo.
Tali prospettive non possono che essere un’inevitabile fonte di grande preoccupazione per i famigliari del malato.
La famiglia del malato di demenza è anch’essa una vittima collaterale della patologia
Il malato di demenza rappresenta un grave fardello per tutta la cerchia di famigliari chiamati ad occuparsene, soprattutto durante gli stadi intermedio e finale della patologia.
Spesso, le persone non sono consapevoli di tutte le implicazioni che questa malattia porta con sé, e non sono in grado di gestire la situazione nel modo più giusto.
Di fronte al declino cognitivo del proprio caro, le reazioni dei congiunti possono essere delle più diverse: rabbia, sofferenza, smarrimento, paura, ansia.
Non è per nulla semplice prendersi cura di una persona affetta da demenza perché il forte senso di frustrazione che ne scaturisce è innegabile.
Per quanto i sintomi della demenza siano comuni a tutte e tre le tipologie, ve ne sono alcuni specifici di ognuna, che le caratterizzano.
Per esempio, il malato di Alzheimer può assumere improvvisi comportamenti violenti mentre chi è affetto da demenza vascolare può avere le allucinazioni.
In queste condizioni, le famiglie si ritrovano ad aver bisogno di una figura di supporto, che sia in grado di gestire il paziente.
Pertanto, si rivolgono alle realtà specializzate del proprio territorio, come possiamo vedere nel caso della Cooperativa Passione e Competenza, agenzia di assistenza malati e disabili che fornisce il servizio di badante a Bologna.
A seconda dello stadio della malattia in cui versa il paziente, il ruolo della badante passa dall’essere utile ad indispensabile, ed evita alla famiglia di dover ricorrere ad una struttura istituzionalizzata, mantenendo il malato a casa propria.
È oramai acclarato da dati certi che il malato di demenza, accudito presso il proprio domicilio, ha un maggiore indice di sopravvivenza rispetto al malato ricoverato in una struttura.
Quali sono i segnali che possono far sospettare un inizio di demenza?
La demenza senile sopraggiunge in maniera davvero subdola, rivelandosi attraverso piccoli segnali che solo valutandoli nella loro complessità possono essere interpretati correttamente.
I sintomi d’esordio sono:
- diminuzione dell’attenzione
- episodi di mancanza di memoria a breve termine
- occasionali stati di agitazione
- apatia
- lieve difficoltà a ragionare, fare calcoli e nel linguaggio
Col passare del tempo, questi sintomi si aggravano e ne sopraggiungono altri, a complicare il quadro generale e a rendere l’anziano non più autosufficiente e bisognoso di cure e sorveglianza continue.
Infatti, una persona che si ammala di demenza arriva a non essere più in grado di svolgere nemmeno le più semplici attività quotidiane ne’ tantomeno, ad avere consapevolezza della propria condizione.
Peggiorano sia la memoria a breve termine che quella a lungo termine e avanza uno stato di confusione spazio-temporale sempre più invalidante.
Il decorso della demenza senile può essere molto diverso da una persona all’altra ma si tratta, per lo più, di una malattia che procede in maniera inesorabile verso la completa perdita delle capacità cognitive, del controllo motorio e del controllo delle proprie funzioni fisiologiche.
Purtroppo, è questo il lato opposto della medaglia dell’aumento della vita media, con un incidenza davvero preoccupante man mano che l’età avanza.
Un aspetto che ha ripercussioni sociali importanti e per il quale non c’è ancora sufficiente attenzione da parte delle istituzioni, in particolare del Servizio Sanitario Nazionale.