Nei decenni passati l’edilizia ha usato molto l’amianto, e solo dopo la scienza medica ha scoperto essere cancerogeno. Da allora si porta avanti un piano di bonifiche ambientali.
Ecco come procedere per lo smaltimento dell’amianto
Innanzi tutto va sottolineato che la rimozione e lo smaltimento di tale pericoloso minerale deve essere effettuate da ditte specializzate e certificate per questo lavoro.
Prima di iniziare i lavori, la ditta dovrà richiedere alla Asl le autorizzazioni necessarie per l’intervento, con minimo un mese di anticipo rispetto alla data di apertura del cantiere. Una volta iniziata l’opera, gli operai passeranno a incapsulare il materiale pericoloso, usando prodotti ricoprenti, per poi bonificare le superfici che erano a contatto con l’amianto stesso.
L’ultimo passaggio è quello dello smaltimento. Prima l’amianto viene preparato per lo spostamento con un doppio imballaggio e sistemato in un luogo di decontaminazione ed etichettatura. Il trasporto non può essere fatto con un mezzo qualsiasi, inoltre si deve seguire un percorso definito verso l’area di stoccaggio.
Infine, l’amianto è smaltito in una discarica autorizzata, che deve consegnare documentazione dell’operazione avvenuta a norma di legge.
Va ricordato che l’obbligo di smaltire l’amianto vale per gli edifici pubblici, non per le abitazioni private. Ma vista la pericolosità del materiale per la salute delle persone, se avete il dubbio che ci sia dell’amianto della propria casa, è bene richiede quanto prima un sopralluogo per valutare la situazione e un’eventuale bonifica
Quanto costa smaltire l’amianto
Come capita spesso quando si parla di ristrutturazioni, è difficile fare preventivi generici. Per sapere quanto costa smaltire l’amianto, bisogna fare una valutazione dell’area da bonificare.
Per avere un punto di partenza generico, si può calcolare un costo che va dai 10 ai 20 euro al metro quadro. Ma quali sono le voci che influenzano la cifra? Per prima cosa, naturalmente, le dimensioni della struttura da bonificare. Ma anche il materiale stesso: un tetto per esempio può essere ricoperto in cemento o in tegole, materiali che chiedono diverse tecniche di rimozione e metodi di smaltimento.
Infine, bisogna tenere conto del cantiere e della messa in sicurezza degli operai. Dalla valutazione di voci quali la dimensione dei ponteggi o l’eventuale messa in sicurezza di strutture pericolanti, si può arrivare alla spesa finale da sostenere.