come si calcola il firr

Che cos’è e come si calcola il Firr

Chi svolge la mansione di rappresentante o agente di commercio, si sarà chiesto almeno una volta che cos’è e come si calcola il noto Firr. Innanzitutto, l’acronimo sta per “Fondo indennità di risoluzione del rapporto”, con cui viene identificato un fondo in cui vi sono accantonate delle somme di denaro ben specifiche.

Al fondo partecipano tutte le aziende “mandatarie”, ovvero le stesse con cui collaborano con gli agenti di commercio. Quest’ultimi, una volta cessato il rapporto di lavoro con le imprese, potranno vedere la cifra accumulata nel Firr nel proprio conto corrente.

Tutti i soldi che vengono accumulati e conservati per gli agenti, si trovano presso l’Ente nazionale di assistenza per gli agenti e i rappresentanti di commercio, noto a tutti come Enasarco. Qualora l’agente di o rappresentante di commercio, dovesse smettere di lavorare durante l’anno solare, egli potrà ricevere l’accredito prima che termini l’anno.

Affinché un agente di commercio possa riscuotere la sua parte del Firr, egli dovrà soddisfare questi requisiti:

  1. Agenti di commercio che operano in forma individuale;
  2. Agenti di commercio che operano come società di persone (sas, snc);
  3. Agenti di commercio che operano come società di capitale (spa, srl).

Guida step by step al calcolo Firr: come farlo senza sbagliare

Per calcolare correttamente il Firr, occorre tener conto della somma totale delle provvigioni che l’azienda ha liquidato durante l’anno solare precedente, del tipo di mandato (è monomandatario o plurimandatario?) ed infine quanti mesi è durato il contratto mandatario.

In base a ciò, ecco quello che prevede il contratto monomandatario:

  • 4% Su tutte le provvigioni fino ad un massimo di 400,00 € annuale;
  • 2% Sulle provvigioni verificatesi fra i 400,01€ ed i 18.600,00€ annuali;
  • 1% Sulla quota provvigionale che supera i 600,01€ annuali.

Quanto ai contratti plurimandatari, essi prevedono:

  • 4% sulle intere provvigioni purché non superino i 200,00€ annui;
  • 2% sulla quota provvigionale che va dai 200,01€ e massimo 9.300,00€ annui;
  • 1% sula quota provvigionale che supera i 300,01€ annui.

Al termine dell’anno solare sarà il sistema Enasarco a mostrare tutti i conteggi passati. La modalità di addebito prevede l’addebito sul conto corrente bancario oppure tramite bollettino bancario MAV.

È sempre importante informarsi sulla scadenza contributiva affinché ogni agente o rappresentante di commercio possa calcolare adeguatamente il suo Fondo di indennità di risoluzione del rapporto.

Casi particolari

Esistono dei casi particolari per la quale il fondo indennità di risoluzione del rapporto non può essere riconosciuto all’agente o rappresentante di commercio. Tali situazioni si verificano in casi in cui l’incaricato decide di recedere autonomamente dal contratto senza nessun valido motivo.

Viceversa, qualora ci fossero dei buoni motivi per interrompere il rapporto di lavoro sarà possibile erogare l’indennità accumulata presso il fondo Enasarco. Per buoni motivi, si fa riferimento a casi di “malattia” o qualsiasi “infermità” che impedisca all’agente di svolgere il suo regolare lavoro.

La guida su che cos’è e come si calcola il Firr è terminata qui. Per ulteriori dettagli ci si potrà rivolgere ad un consulente specializzato.

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