drinks-abbinamento-cibo

La magia del cocktail pairing: l’arte di abbinare i drink ai piatti

Immagina di organizzare una serata tra amici o un rilassante aperitivo in compagnia in un locale e hai bisogno di sorprendere i tuoi invitati che sono grandi appassionati delle esperienze di degustazione e cucina innovativa.

Ti starai chiedendo quale sia il modo migliore per stupire i tuoi ospiti ed è proprio qui che entra in gioco la cocktail pairing, cioè l’accostamento tra un determinato cocktail e un piatto specifico, in grado di esaltare al massimo gli elementi utilizzati e creare un’esperienza unica per il palato.

Del resto, la cucina è sempre alla ricerca di nuovi modi per offrire sapori interessanti e soddisfare le esigenze dei più curiosi, e la cocktail pairing rappresenta senz’altro una delle ultime tendenze in questo ambito.

Come leggiamo in questa notizia su Ansa.it, nelle festività natalizie appena trascorse, la cocktail pairing ha preso piede in moltissimi locali e anche sulle tavole degli italiani. Per questo motivo potresti essere interessato a comprendere nel dettaglio di che cosa si tratta, sia nel caso in cui dovessi essere un cliente in un locale ed acquistare l’esperienza che nel caso volessi implementare questa novità all’interno dell’attività che gestisci.

In questo secondo caso, prima di procedere, ti consigliamo anche di dare un’occhiata al nostro articolo relativo a come lanciare un nuovo prodotto sul mercato, in modo da reperire alcune strategie che ti saranno molto utili anche nel caso della ristorazione non appena sarà tutto pronto e vorrai informare la tua clientela di questa interessante novità.

Le origini e il concetto alla base della cocktail pairing

La cocktail pairing nasce dalla volontà di dare una nuova veste al mondo dell’aperitivo, proponendo accostamenti originali tra cibi e bevande.

La sua origine risale agli anni ’20 negli Stati Uniti, quando vennero introdotti i primi tentativi di associare piatti e cocktail tramite suggerimenti stampati sui menu dei bar.

Essenzialmente, il metodo si basa sulla selezione degli ingredienti e sulle caratteristiche aromatiche di ciascuno, così da creare un connubio perfetto tra le portate e i drink.

Come funziona la cocktail pairing? Gli elementi essenziali

Per individuare l’abbinamento giusto tra cibo e bevanda, è necessario tenere in considerazione alcune variabili fondamentali.

Sia nel cibo che nei cocktail, gli ingredienti giocano un ruolo di primo piano. Infatti, le diverse caratteristiche e i sapori di ciascun elemento devono essere attentamente esaminati per riuscire a creare un’accoppiata vincente.

Un altro aspetto importante riguarda l’equilibrio dei sapori: l’obiettivo è quello di trovare un punto d’incontro tra il gusto del piatto e quello del drink, cercando di non far prevalere uno sull’altro. Ad esempio, se si opta per un aperitivo a base di salmone affumicato, un whisky con note affumicate potrebbe risultare troppo aggressivo e coprire il sapore del pesce; sarebbe invece maggiormente indicato scegliere un cocktail morbido e leggero, come ad esempio uno zenzero smash a base di zenzero fresco e limone.

Su questi due argomenti, le informazioni da poter approfondire sono quasi infinite e per questo motivo ci sentiamo di consigliarti anche di visitare il sito web di Cocktail Engineering, dove avrai modo di trovare alcuni articoli molto interessanti che ti aiuteranno a comprendere nel dettaglio i sapori dei diversi cocktail, da quelli storici a quelli innovativi, oltre che le ricette per realizzarli.

Un ulteriore criterio da valutare è rappresentato dalla provenienza degli ingredienti e dalle loro peculiarità storiche e culturali. Per esempio, abbinare un drink a base di rum con un piatto di origine caraibica potrebbe risultare in un’accoppiata vincente.

Alcuni esempi di abbinamenti vincenti di cocktail pairing

Gli abbinamenti da creare sono pressoché infiniti e si basano principalmente sull’estro e sulla capacità di innovazione di un bar tender coadiuvato da uno chef.

Se desideri provare questa esperienza davvero unica nel suo genere, ti suggeriamo sia di sperimentare direttamente in casa con amici che magari di trovare spunto dal menù che potresti trovare nei principali locali che offrono la cocktail pairing. Ad esempio, in questa pagina di Guida Michelin, troverai quelli suggeriti nella città di Milano.

Arrivando agli abbinamenti suggeriti, potresti provare differenti soluzioni.

Partiamo dai long drink, che sono bevande fresche e dissetanti, ideali per accompagnare piatti freschi e leggeri. Un ottimo esempio può essere l’abbinamento tra un Bloody Mary e degli spiedini di pomodorini e mozzarella. In questo caso, notiamo come il gusto deciso del pomodoro nei due elementi contribuisce a creare una sinergia perfetta.

Un altro accostamento interessante è quello tra un cocktail classico come il Gin & Tonic e una semplice, ma gustosa focaccina integrale con salmone affumicato e avocado. Qui, la nota agrumata del tonic riesce a bilanciare sapientemente i sapori più decisi dei due ingredienti principali del piatto.

Per gli amanti dei sapori decisi e intensi, ecco un abbinamento imperdibile: un cocktail a base di whisky, come il classico Old Fashioned, si accompagna alla perfezione con una selezione di formaggi erborinati, quali gorgonzola o Roquefort. Il carattere robusto del whisky si sposa mirabilmente con le note pungenti e leggermente piccanti dei formaggi.

Una volta comprese tutte le variabili in gioco, sarà possibile individuare l’approccio migliore per sperimentare con la cocktail pairing. Esistono varie scuole di pensiero a riguardo, ma è innegabile che la creatività e il gusto personale siano gli elementi primari nel processo decisionale.

In generale, se vogliamo semplificare al massimo la questione, esistono due metodi principali per abbinare sapori e cibi: il primo prevede di individuare un ingrediente comune tra piatto e cocktail, mentre il secondo, invece, si basa sulla ricerca dell’equilibrio tra gusti contrastanti.

Related Posts