Polimeri, termoplastiche , elastomeri, termoindurenti, facciamo chiarezza sulle plastiche!
Le materie plastiche sono materiali polimerici sintetici ottenuti a partire da monomeri di origine organica come il petrolio.
Esse sono presenti in una vasta gamma di prodotti, dai componenti per l’edilizia ai mobili, dai prodotti per l’igiene personale agli imballaggi alimentari.
Le prime materie plastiche sintetiche sono state sviluppate alla fine del XIX secolo e sono diventate rapidamente popolari per la loro versatilità e facilità di lavorazione. Oggi gli studi sono concentrati verso la produzione di plastiche eco sostenibili, di origine vegetale e compostabili.
Se vuoi saperne di più sull’origine delle materie plastiche, leggi questo interessante approfondimento sull’origine delle materie plastiche.
Suddivisione delle materie plastiche
Le materie Le plastiche possono essere divise in base a diversi criteri, tra cui il processo di produzione, la struttura chimica e le proprietà meccaniche. Un modo comune di classificare le plastiche è in base al processo di produzione utilizzato per ottenere il polimero. In base a questo criterio, le plastiche possono essere suddivise in termoplastiche e termoindurenti.
Le termoplastiche sono plastiche che possono essere riscaldate e plasmate più volte senza perdere le loro proprietà meccaniche. In genere sono facili da lavorare e possono essere utilizzate in diversi processi di produzione, come l’estrusione, l’iniezione e la termoformatura.
Le termoindurenti, invece, sono plastiche che durante il processo di produzione vengono riscaldate e plasmate, ma una volta raffreddate diventano dure e non possono essere riscaldate e plasmate nuovamente senza perdere le loro proprietà meccaniche. In genere sono più difficili da lavorare delle termoplastiche, ma hanno una maggiore resistenza meccanica.
Le plastiche possono anche essere classificate in base alla loro struttura chimica, come ad esempio polietilene, policarbonato, policarbonato alveolare, PVC, plexiglass e così via. Inoltre, le plastiche possono essere suddivise in base alle loro proprietà meccaniche, come ad esempio resistenza agli urti, resistenza all’attrito, resistenza all’abrasione e così via.
Materie plastiche: materiali termoplastici
Tra le materie plastiche, i materiali termoplastici rappresentano una delle categorie più diffuse e versatili.
I materiali termoplastici sono caratterizzati dalla capacità di essere plasmati attraverso il calore e di tornare allo stato originario una volta raffreddati. Questa proprietà consente loro di essere utilizzati in diversi processi di produzione, come l’estrusione, (clicca qui per saperne di più) l’iniezione e la termoformatura. I materiali termoplastici sono solitamente facili da lavorare e possono essere utilizzati per la produzione di una vasta gamma di prodotti, dai componenti per l’edilizia agli imballaggi alimentari.
Le proprietà meccaniche dei materiali termoplastici possono variare in base alla loro composizione chimica e al processo di produzione utilizzato. In genere, sono caratterizzati da una buona resistenza agli urti, da una buona trasparenza e da una buona resistenza all’abrasione. Tuttavia, hanno anche alcuni svantaggi, come una minore resistenza alla temperatura e alla luce rispetto ad altri tipi di plastica.
Nonostante i loro numerosi vantaggi, l’utilizzo massiccio di materie plastiche, in particolare dei materiali termoplastici, ha sollevato preoccupazioni in merito all’impatto ambientale della loro produzione e dello smaltimento. Tuttavia, l’adozione di tecnologie di produzione sostenibili e il riciclaggio dei materiali termoplastici possono contribuire a ridurre l’impatto ambientale di questi materiali. Inoltre, in alcuni ambiti industriali o nell’edilizia, le materie plastiche possono anche essere ottime soluzioni per limitare i consumi energetici.
Le materie plastiche termoindurenti
Le materie plastiche termoindurenti sono una categoria di materiali polimerici che, una volta riscaldati e plasmati durante il processo di produzione, diventano dure e non possono essere riscaldate e plasmate nuovamente senza perdere le loro proprietà meccaniche. A differenza dei materiali termoplastici, che possono essere riscaldati e plasmati più volte senza perdere le loro proprietà, le materie plastiche termoindurenti sono generalmente più difficili da lavorare, ma hanno una maggiore resistenza meccanica.
Le materie plastiche termoindurenti sono classificate in base alla loro struttura chimica e possono essere suddivise in due categorie principali: termoindurenti per polimerizzazione e termoindurenti per poliaddizione.
- Le materie plastiche termoindurenti per polimerizzazione sono ottenute attraverso un processo di polimerizzazione, che consiste nella formazione di un polimero a partire da monomeri. Un esempio di materiale termoindurente per polimerizzazione è il policarbonato.
- Le materie plastiche termoindurenti per poliaddizione, invece, sono ottenute attraverso un processo di poliaddizione, che consiste nella formazione di un polimero a partire da due o più monomeri. Un esempio di materiale termoindurente per poliaddizione è il policarbonato alveolare.
Cosa sono gli elastomeri?
Gli elastomeri sono materiali polimerici con una elevata elasticità e flessibilità. Possono essere sia termoplastici che termoindurenti e sono utilizzati in una vasta gamma di applicazioni, come la produzione di guarnizioni, pneumatici, gomme per cancellare e materiali per la costruzione.
Gli elastomeri sono caratterizzati da una buona resistenza all’abrasione, all’invecchiamento e all’azione degli agenti chimici. Sono anche resistenti all’acqua e possono mantenere le loro proprietà meccaniche a temperature estreme. Tuttavia, hanno anche alcuni svantaggi, come una minore resistenza alla temperatura e alla luce rispetto ad altri tipi di plastica.
Alcuni tipi di plastiche comuni
Vediamo qui di seguito alcune plastiche comunemente usate nella vita quotidiana, sia ad uso civile/domestico che industriale:
- Il policarbonato: è un materiale termoplastico rigido e trasparente che viene utilizzato per la produzione di oggetti come visiere protettive, parabrezza di auto, coperture per piscine e altri elementi che richiedono una buona resistenza agli urti.
- Il plexiglass: è un materiale termoplastico trasparente simile al policarbonato, ma più leggero e meno resistente agli urti. Viene utilizzato per la produzione di oggetti trasparenti come espositori e vetrine, pareti divisorie, oggetti di arredamento e altri elementi che richiedono una buona trasparenza.
Per approfondire, visita la pagina di Stylplex e vedi cosa si può fare con il Plexiglass! - Il forex: è un materiale espanso in PVC utilizzato principalmente per la produzione di pannelli rigidi per la realizzazione di insegne, stand espositivi e altri elementi di comunicazione.
- Il teflon: è un materiale termoplastico con una superficie molto liscia e resistente all’attrito. Viene utilizzato per la produzione di padelle antiaderenti, guarnizioni, tubi flessibili e altri elementi che richiedono una buona resistenza all’attrito e all’usura.
- Il polistirene è una termoplastica ottenuta dallo stirene, un monomero di origine organica. È caratterizzato da un’elevata resistenza agli agenti chimici, da una buona trasparenza e da una buona resistenza all’invecchiamento. Il polistirene espanso prende il nome più comune di polistirolo, e viene utilizzato in una vasta gamma di applicazioni, anche come isolante termico nell’edilizia.
- Il polietilene: è un materiale termoplastico leggero e flessibile utilizzato per la produzione di sacchetti, film per imballaggio, tubi e altri elementi che richiedono una buona resistenza all’acqua e agli agenti chimici.