Come verniciare le inferriate

Ogni cosa, anche la più resistente e performante, necessita di un minimo di accorgimenti e manutenzione se si vuole che duri nel tempo.

A prescindere che si tratti di un elemento interno o esterno alla casa.

È vero però che questi ultimi, soggetti a intemperie, luce solare, smog, etc., necessitano di accortezze maggiori.

Così, pure inferriate (sia quelle a scomparsa, scorrevoli o fisse), griglie, cancelli, di metallo, andranno periodicamente riverniciati (anche perché un’inferriata sbiadita, scrostata e arrugginita non solo denota una mancanza di cura persistente, ma rischia di compromettere a lungo andare le prestazioni del serramento).

Vediamo allora, passo dopo passo, come procedere…

La verniciatura delle inferriate step dopo step

Come per qualsiasi altro materiale, anche nel caso del metallo è fondamentale una buona preparazione del sostrato prima di riverniciare.

Pertanto, la prima fase consisterà in un’approfondita pulizia, che possa rimuovere dalla superficie non solo polvere ed eventuale sporco, ma soprattutto strati precedenti di tinte ormai scolorite, scheggiate, rimosse.

A seconda della grandezza della superficie, è possibile dotarsi di carta vetrata oppure di trapano con apposito platorello con spazzola in metallo.

Poiché questi prodotti si caratterizzano per una notevole resistenza, al contrario di quelli in legno, non temete che un certo vigore possa rovinare la superficie.

Una volta completata la rimozione totale della vernice precedente e dell’eventuale ruggine, armatevi di un pennello o un rullo piccolo e spolverate tutta l’inferriata.

Il passeggio successivo consiste nell’applicazione di un antiruggine.

Poiché esistono prodotti specifici a seconda sia della finitura che intendete dare, che della collocazione dell’inferriata (interno, esterno, zona molto calda, molto trafficata, molto soleggiata, etc.) fatevi consigliare dal rivenditore.

Per i meno esperti, o pazienti, o per coloro che hanno poco tempo, esistono anche i convertitori di ruggine.

Che, a differenza degli antiruggine tradizionali, possono essere applicati senza la preventiva rimozione dello strato di ruggine, che viene trasformata in una pellicola nera e molto dura.

Si arriva così al momento della smaltatura.

È possibile scegliere smalti all’acqua o a solvente.

I primi:

  • sono meno aggressivi
  • sono indicati soprattutto per lavori interni
  • non emanano odori
  • asciugano in minor tempo
  • restituiscono risultati migliori se usati su materiali difficili come alluminio o zinco
  • rendono la pulizia degli attrezzi molto facile, difatti è sufficiente un lavaggio con acqua calda.

Tuttavia tendono ad avere un minor effetto coprente e non sono consigliati su superfici soggette alla formazione della ruggine proprio perché a base d’acqua.

Lo smalto a base solvente viene principalmente diluito con sostanze chimiche, come petrolio bianco o acqua ragia: è dunque consigliato principalmente per lavori esterni, o in stanze fatte arieggiare almeno per un paio di ore dopo la stesura.

Tra i principali vantaggi: resa brillante (ideale per finiture luminose e riflettenti), elevato potere coprente, maggiore durevolezza.

Tra gli svantaggi: odore pungente e penetrante, insalubrità (rilascia composti organici volatili), asciugatura più lenta.

Sia nell’uno che nell’altro caso, lo smalto va steso con pennellate ampie e poi fatto asciugare perfettamente, prima di procedere alla seconda mano.

Dodici/ventiquattro ore è il tempo ottimale di asciugatura.

Ma se aveste fretta e non rispettaste queste tempistiche, mettete in conto un quasi inevitabile pasticcio!

 Dipingere un’inferriata: gli errori da non commettere

E per concludere vi diamo un suggerimento su alcune cose che sarebbe meglio evitare:

  1. economizzare sugli attrezzi: assolutamente d’obbligo pennelli o rulli di buona qualità; un pennello troppo rigido tenderà a lasciare antiestetiche striature e a perdere le setole
  2. economizzare sui prodotti: esistono in commercio prodotti specifici, anticolatura e antiruggine
  3. trascurare la stagione: ricordando che si tratta di un materiale conduttore, sarebbe bene evitare le stagioni “estreme”; ad alte temperature la vernice presenterà problemi di aderimento, con bolle e scollature, mentre in inverno tarderà ad asciugare, rovinandosi al primo contatto o agente climatico che si presenta; la temperatura ottimale si aggira intorno ai 20/25 gradi centigradi.

E dopo avervi suggerito come verniciare le inferriate, non ci resta che augurarvi buon lavoro!

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