La demenza senile nella sua fase iniziale, come anche il morbo di Alzheimer, rappresentano una sfida notevole per le famiglie e i caregiver.
Tra i problemi più complessi da affrontare, quando abbiamo un famigliare anziano all’inizio di una demenza senile, vi è la gestione dei farmaci, che assume un ruolo cruciale per garantire il benessere e la qualità della vita della persona affetta, senza farlo sentire già incapace di prendersi cura di sé stesso.
Con il giusto approccio e il supporto adeguato è possibile garantire una migliore qualità della vita alla persona affetta e ai suoi cari. Non dimenticare che l’amore, la pazienza e la comprensione sono gli strumenti più preziosi per affrontare questa difficile realtà.
La memoria che sfuma: consigli per la gestione dei farmaci nella demenza
La demenza, come un mare di nebbia, avvolge la mente e confonde i ricordi. Tra le onde di questa malattia, il momento dei pasti, l’igiene personale, la gestione dei farmaci per i nostri cari diventa una sfida da affrontare, ma per noi ‘assistenti famigliari’, bisogna impiegare innanzitutto amore ed essere a conoscenza di metodologie e strategie.
La somministrazione dei farmaci a persone con demenza presenta diverse difficoltà: dimenticanza, difficoltà cognitive, comportamenti oppositivi.
Se l’anziano in questione può dimenticare di assumere i farmaci, con il rischio di compromettere l’efficacia del trattamento o incorrere in sovradosaggi, perché dimenticandosi assume lo stesso farmaco più volte, questo diventa pericoloso e di primaria importanza d’intervento.
A volte si tende a tardare il momento di chiamare un aiuto esterno, come infermieri o badanti, per diversi motivi. Tra questi, il timore di ammettere l’incapacità di prendersi cura autonomamente del proprio caro, la sensazione di essere un peso per la famiglia o per la persona assistita, e la preoccupazione per i costi associati all’assistenza professionale.
Allora come affrontare tutto questo? Ecco alcuni suggerimenti per facilitare la gestione dei farmaci nella demenza.
I farmaci e la demenza: un ventaglio di strategie per affrontare le situazioni più complesse
Come consiglio iniziale vi è senza dubbio quello di coinvolgere il medico: è fondamentale collaborare con il medico curante per stabilire un piano farmacologico personalizzato, che consideri la gravità della malattia, le altre patologie presenti e le eventuali interazioni tra farmaci. E una volta avuto tutto ciò che ci occorre per le terapie farmacologiche, occorre pensare a delle strategie per semplificare il regime terapeutico: ad esempio ridurre il numero di farmaci assunti, se possibile, o suddividerli in somministrazioni giornaliere il più possibile ridotte.
Non tardate o rimandate a richiedere supporto! Non esitare a chiedere aiuto a familiari, amici o a figure professionali come badanti o infermieri, soprattutto nelle fasi più avanzate della malattia: è importante ricordare che non sei solo. Ci sono molte persone che possono aiutarti, sia a livello familiare e amicale che professionale.
Esistono diverse figure professionali che possono aiutarti a prenderti cura del tuo caro, come badanti, infermieri, fisioterapisti, psicologi e assistenti sociali: un valido supporto lo trovate su https://www.privatassistenza.it/ . Questi professionisti possono fornire assistenza personalizzata in base alle specifiche esigenze del tuo caro e possono aiutarti a gestire le complesse questioni legate alla malattia.
Inoltre utilizzare strumenti pratici come dosatori settimanali o blister con orari e giorni della settimana sicuramente facilitano l’assunzione corretta dei farmaci.
Anche creare una routine, come stabilire orari fissi per l’assunzione dei farmaci, associandoli a momenti familiari come i pasti o le attività quotidiane, o a quando riuscite a passare dal ‘vostro’ anziano in giornata.
Annotare l’assunzione dei farmaci su un calendario o utilizzare app dedicate può aiutare a tenere traccia delle somministrazioni, monitorare l’aderenza terapeutica e, di conseguenza, parlare e comunicare nel modo più chiaro e semplice possibile, utilizzando un linguaggio comprensibile e diretto, evitando termini medici complessi o ad esempio, spiegare il motivo per cui il farmaco è importante e quali benefici può apportare.
Non dimenticate mai di mantenere la calma e la pazienza, perché innervosirsi è completamente inutile: bisogna affrontare con comprensione eventuali resistenze o frustrazioni da parte dell’anziano, ma anche rassicurarlo e incoraggiarlo con pazienza e gentilezza.
Fonti e note bibliografiche
Libri:
- “Caregiving. Prendersi cura di un familiare anziano non autosufficiente” di Patrizia Angelini, Franco Angeli Editore, 2019.
- “Una lunga vita buona. Invecchiare bene tra autonomia e dipendenza” di Maurizio Mori, Vita e Pensiero Editore, 2018.
- “Vivere in RSA. Manuale per familiari e operatori” di A. Padovani, F. Romboloni, Piccin Editore, 2017.
- “Progettare il sociale. Teorie e metodi per l’intervento con gli anziani” di Luca De Leo, Ledizioni, 2016.
- “Il benessere organizzativo in RSA. Un modello per la gestione del personale e la qualità dei servizi” di Marina Panzetta, Franco Angeli Editore, 2013.
Siti web:
- it/attivita/aree-task-force/task-force-aiac/task-force-aiac-con-noi/senior-italia-federanziani/
- pensionati.cisl.it/
- acli.it/
- atassia.it/
- lavoro.gov.it/