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La contraffazione nel mercato della moda: cos’è e come viene contrastata dai grandi brand

Il mercato della contraffazione è in fortissima crescita negli ultimi anni, sebbene sia illegale riprodurre un bene senza detenerne i diritti e rivenderlo come originale.

All’interno del settore della moda questo fenomeno sta subendo un incremento molto forte nell’ultimo periodo e consiste nella riproduzione nel modo più fedele possibile di un capo di abbigliamento o un accessorio che viene utilizzato comunemente il cui prezzo non è facilmente accessibile a gran parte delle persone.

Nelle prossime righe di questo articolo cercheremo di analizzare insieme come avviene la replica e la contraffazione di capi di abbigliamento firmati e quali sono le strategie che utilizzano i grandi brand della moda per contrastare questo illecito che può portare loro diversi danni a livello di immagine e guadagni.

Cos’è la contraffazione

Come detto nella nostra introduzione, per contraffazione si intende la produzione di un bene contraffatto, cioè un prodotto che ha affisso su di esso uno specifico marchio, ma che viene creato e venduto senza il consenso dell’azienda che detiene la proprietà dello stesso marchio.

Questo illecito penale viola qualunque norma in merito ai brevetti, al copyright e alle differenti leggi in materia di marchi registrati.

Nella moda abbiamo chiarissimi esempi nella riproduzione di scarpe, borse e capi di abbigliamento dei grandi brand di lusso del settore, che vengono riprodotti con materiali di bassa qualità rispetto agli originali e con dettagli e forme non perfettamente conformi ai prodotti originali.

Come si difendono le aziende dalla contraffazione?

Il fenomeno molto diffuso ha portato le aziende e i grandi brand della moda a creare delle vere e proprie strategie per difendere i loro prodotti e la loro reputazione.

In primo luogo si sono diffusi alcuni sistemi di registrazione del marchio a livello nazionale e internazionale che permettono di registrare o brevettare la produzione di un determinato prodotto in modo che il creatore o l’ideatore ne detenga l’esclusiva. A tal proposito potrete leggere questo nostro articolo di approfondimento relativo a come difendersi dalle contraffazioni.

Poi i brand più grandi hanno creato alcune piccole strategie per fare in modo che anche il consumatore possa distinguere un prodotto originale da uno contraffatto tramite alcuni simboli distintivi quasi invisibili ad un occhio poco attento.

Per esempio, all’interno di molti tessuti vengono incorporati dei simboli di marcatura che sono visibili solamente tramite un fascio di luce polarizzato, un po’ come avviene per le comuni banconote.

Inoltre vengono posti dei sigilli anti contraffazione sugli imballaggi dei prodotti: in questo modo se il capo di abbigliamento viene aperto dopo la sua uscita dalla fabbrica sarà facilmente identificabile la manomissione della sua perfetta scatola di imballaggio.

In alcuni casi vengono creati dei piccoli codici a barre o numeri di serie che sono difficili da riprodurre.

In altri, invece, il brand utilizza alcuni piccoli “finti” errori di fabbricazione, come se fossero delle imperfezioni, che sono difficili da riprodurre in modo fedele. In questo modo chi opera la contraffazione cerca di svolgere il lavoro in maniera perfetta e l’errore voluto dal brand non viene riprodotto.

In conclusione possiamo notare che il fenomeno viene contrastato da molto tempo e, oltre alla registrazione del marchio, molto utile per intentare azioni legali, vengono spesso sfruttati piccoli stratagemmi che possono aiutare anche il consumatore più attento a distinguere un prodotto contraffatto da uno originale.

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