Le lesioni micropermanenti rappresentano un argomento che riguarda ogni persona da vicino. Ma come si devono trattare queste lesioni e quali sono le caratteristiche? Cosa dice la legge in merito ai danni subiti? Proviamo a fare chiarezza.
Che cosa sono le lesioni micropermanenti
Le lesioni micropermanenti, chiamate anche lesioni di lieve entità, sono formate dai danni che una persona subisce a seguito di un incidente di varia natura. Queste possono comportare invalidità permanenti, che partono da uno e arrivano a nove punti percentuali, superati i quali si parla poi di lesioni macropermanenti.
Un tema complesso che riguarda più argomenti, con modifiche che si possono applicare a seconda della necessità individuale. Il danno derivante da una invalidità micropermanente nasce verso il 1970, quando la giurisprudenza non risarciva questo tipo di danni. È poi emerso quanto fosse limitante e difficile, determinare quale potesse essere una lieve entità e quali fossero le conseguenze da associare. Le modifiche hanno poi consentito a riconoscere questi danni come reali e invalidanti per la vita di tutti i giorni, soprattutto in ambito lavorativo.
Queste lesioni, secondo la legge italiana vigente 139 comma 2 d.lgs n°209/2005, determinano il diritto al risarcimento del danno biologico ovvero:
“Lesione temporanea o permanente all’integrità psico-fisica della persona suscettibile di accertamento medico-legale che esplica un’incidenza negativa sulle attività quotidiane e sugli aspetti dinamico-relazionali della vita del danneggiato, indipendentemente da eventuali ripercussioni sulla sua capacità di produrre reddito”
Caratteristiche e norme vigenti
Come accennato, le lesioni possono essere determinante nella maggior parte dei casi, dai sinistri stradali. La norma di cui sopra ha introdotto un processo di liquidazione del risarcimento dovuto con una tabella che è stata predisposta dal Presidente della Repubblica con deliberazione del Consiglio dei Ministri.
Per queste lesioni, si può approfondire l’argomento e avere tutte le informazioni su come avviene il calcolo del danno biologico. Il risarcimento per i danni di lieve entità (da uno a nove per cento salvo modifiche) viene liquidato prendendo in considerazione:
- Con importo crescente che si misura proporzionalmente ad ogni punto di invalidità;
- Con importo che aumenta per ogni giorno di inabilità totale, riconoscendone la percentuale in base alla necessità personale.
In alcuni casi particolari, un giudice potrebbe riconoscere sino al 20% di aumento dell’importo valutando le condizioni personali del soggetto.
Approfondendo l’argomento del calcolo, con tutte le informazioni relative, si nota che per ridurre a zero le truffe assicurative ci saranno dei controlli ad hoc tra documentazioni con accertamenti clinici particolari.
Responsabilità medica per le lesioni permanenti
In materia medica, il discorso è differente. Tenendo sempre conto del calcolo del danno biologico, gli articoli vigenti attuali hanno esteso l’applicazione delle tabelle per il risarcimento dei danni biologici in conseguenza di una attività sanitaria non corretta.
Tuttavia, la giurisprudenza su questo argomento si divide ed è necessario valutare caso per caso, anche per applicare un criterio di equità per tutti i soggetti interessati. Per il risarcimento, si tiene conto dell’entità del danno e della decisione del tribunale a cui viene affidata la richiesta.