L’intonaco termico è una buona alternativa al sistema a cappotto?

Ottimizzare le dispersioni di calore all’interno di abitazioni o locali commerciali è essenziale per poter non solo risparmiare sulla bolletta mensile, ma soprattutto per ottenere un tepore degli ambienti che sia più rapido e duraturo.

Non basta infatti installare il miglior impianto di condizionamento d’estate o di riscaldamento di inverno per ottenere risultati ed efficienza, in quanto se la propria casa è un colabrodo tale intervento si commuterà ancor di più in uno spreco di risorse. Oltre al noto cappotto termico però esiste un’altra soluzione alla dispersione di energia, ovvero l’intonaco termico. Si tratta sicuramente di un approccio meno conosciuto in ambito di isolamento degli edifici, ma i cui risultati possono essere particolarmente soddisfacenti.

Le dispersione di calore verso l’esterno

Il calore, è risaputo, purtroppo tende ad irradiarsi in tutte le zone circostanti fino a raggiungere lo scambio termico anche con le superfici degli edifici per poi finire all’esterno. I mezzi di dispersione maggiore del calore, soprattutto se si parla di edifici molto datati, sono costituiti da finestre, muri, tetti e pavimenti.

Ciò può essere dovuto sia a difetti di costruzione che alla semplice usura dei materiali da costruzione. Basta infatti scaricare una semplice applicazione per smartphone che sfrutti la telecamera integrata oppure procurarsi una telecamera termica per vedere subito le dispersioni della propria casa. L’intero edificio avrà infatti delle sfumature più chiare dove non vi è irradiazione di calore verso l’esterno, invece dove l’immagine tenderà al rosso si sarà in presenza di un altissimo spreco di energia verso l’esterno.

Per la risoluzione di queste problematiche di isolamento domestico si tende a intervenire con un cappotto termico, in modo da aggiungere uno strato di spessore all’esterno dell’abitazione per trattenere il calore delle pareti. Ciò è consigliabile soprattutto nei casi in cui si hanno dispersioni termiche alle pareti e non semplicemente in prossimità degli infissi.

Un’ulteriore soluzione però deriva dall’intonaco termico, meno conosciuto ma altrettanto efficiente. Per risolvere le proprie problematiche in termini di dispersione termica è quindi consigliabile vagliare ogni strumento a disposizione, così da scegliere il più adeguato alle proprie esigenze ed al tipo di edificio su cui intervenire.

In aggiunta all’intonaco termico potrebbero essere necessari ulteriori interventi per azzerare così completamente la dispersione termica. Se infatti si hanno infissi molto datati, senza delle tapparelle adeguate per la notte o delle porte con guarnizioni efficaci, si rischia comunque di facilitare lo scambio termico con l’esterno.

Gli infissi in legno con qualche anno di età e che magari non sono stati trattati con vernici ed isolanti specifici, tendono a far permeare il calore dell’abitazione disperdendolo così verso l’esterno. Per questi motivi anche la sostituzione del portoncino di casa è consigliabile, così da ridurre drasticamente ogni scambio e spreco energetico. Tra le soluzioni è bene prendere in considerazione la sostituzione del proprio portoncino di ingresso con una più efficiente e sicura porta blindata. L’isolamento tipico degli infissi blindati infatti non è solo un dispositivo di sicurezza per coloro che vivono nell’edificio, ma anche una barriera all’irradiazione di calore verso l’esterno.

L’intonaco termico è una soluzione?

L’intonaco termico consiste nell’applicazione di un intonaco apposito per la regolazione termica che crea un sottilissimo strato alle pareti degli edifici per evitare il trasferimento di agenti e scambi di calore tra l’esterno e l’interno. Ciò si traduce non solo in meno consumo di energia per mantenere la giusta temperatura in ogni stanza, ma anche la riduzione di scambio verso l’esterno anche di aria insalubre ed agenti patogeni.

In edilizia l’intonaco termico viene quindi utilizzato in tutti quei casi in cui gli edifici sono pieni di fondi di dispersione termica o hanno materiali datati e non isolati. In tali casi i professionisti per la posa dell’intonaco isoleranno la struttura esistente senza aumentare lo spessore esterno o riducendo la metratura dei locali interni. Con la posa di materiali e resine adeguate è infatti possibile eliminare ponti termici tra una struttura nuova e una esistente o scambi termici senza rompere e ricostruire delle zone della casa.

L’intonaco termico, a differenza di altre pratiche dell’edilizia con finalità simili, non richiede opere murarie nè tanto meno interventi che vadano a creare l’impossibilità di utilizzo dei locali per lunghi periodi. Bastano infatti poche ore per la stesura di un intonaco leggero e traspirante, senza dover abbandonare la propria abitazione per settimane, così da ridurre problematiche e costi.

Il vantaggio di un piccolo spessore dell’intonaco isolante però viene tradotto spesso in una scarsa fiducia verso questo tipo di soluzione, in quanto si crede appunto che serva un certo centimetraggio per poter ottenere un risultato adeguato. Il pregiudizio è presto servito, portando così molte persone a preferire il cappotto termico all’intonaco termico senza informarsi adeguatamente per via della maggiore sicurezza che induce lo spessore ampio del cappotto.

Esaminando infatti più nel dettaglio l’intonaco termico si scopre subito come sia possibile raggiungere con un semplice strato dei livelli di densità in opera inferiori ai 200 kg per metro cubo. Ciò vuol dire che con uno strato di vero intonaco termico è possibile ridurre la conducibilità termica in modo uniforme su ogni centimetro di parete eguagliando i risultati promessi dai classici pannelli isolanti utilizzati per il cappotto termico.

A differenza del cappotto, l’intonaco termico offre un’alta permeabilità al vapore acqueo, ciò si traduce in una scelta notevolmente più pratica ed efficiente di altre tipologie di interventi. Un’elevata traspirabilità infatti permette di tenere alla larga i muri di casa da muffe e condense, così da preservare le vie respiratorie e la salubrità dell’aria.

Cosa c’è da sapere

La prima cosa da sapere prima di intervenire in direzione di un intervento di tale portata è che purtroppo non c’è omogeneità nelle tipologie di intonaco termico. Ciò è dovuto essenzialmente dalla varietà di materiali a disposizione per tali interventi e dalle scelte di ogni singolo operaio specializzato che si occupa della realizzazione. Esistono infatti soluzioni all’avanguardia che fanno ottenere un risultato eccezionale senza rimpiangere il cappotto termico. Si tratta in particolare di resine con materiali naturali costituiti da argilla e sughero.

Queste resine non solo permettono di intervenire in modo eco-compatibile, ma sono anche l’ideale per la salute di coloro che vivranno nell’edificio, dato che tali resine sono completamente sostenibili ed atossiche. Come per ogni acquisto è consigliabile quindi informarsi sulla tipologia di resina o altro materiale che verrà utilizzato per l’intonaco, magari chiedendo al professionista di farvi leggere l’etichetta dei prodotti prima della messa in opera. Accertatevi che vi siano sostanze naturali e salubri per le vie respiratorie, così da scartare l’ipotesi di materiali economici e nocivi.

Per quanto riguarda invece le tecniche di messa in posa, è bene assicurare ancora una volta sulla loro rapidità ed efficienza. Gli operai che si occuperanno dell’isolamento della vostra casa, infatti, opereranno in poche ore sia per quanto riguarda l’isolamento termico delle pareti esterne che di quelle interne.

La preparazione consiste nel miscelare le resine naturali con acqua, per poi operare con l’applicazione sulle pareti con dei diffusori appositi che ne velocizzano l’intero procedimento. Più uniforme sarà lo spessore ottenuto e maggiore sarà l’efficientamento energetico della stanza dovuto ad una costante traspirazione dei materiali. Inoltre è possibile operare l’isolamento anche presso tetti e sottotetti, così da sradicare ogni possibilità di dispersione termica oltre che evitare l’insorgenza di muffe ed infiltrazioni in punti più alti solitamente più soggetti ai depositi d’acqua.

Le tecniche di messa in posa e i materiali disponibili per l’intonaco termico permettono inoltre di trasformare un intervento di efficientamento in un’opera anche di abbellimento della propria casa. La scelta tra le varie resine disponibili si può tramutare infatti in un’occasione di ristrutturazione ed ammodernamento della propria abitazione.

Un esempio può essere appunto la stanza che più di ogni altra è al centro della quotidianità di ogni famiglia, la cucina. Tramite resine in sughero è ad esempio possibile realizzare un intonaco a vista con una rifinitura curata ma dall’allure antico ed essenziale, così da ottenere una cucina rustica dal gusto retrò. Sia che si abbiano quindi muri con superfici lisce, ruvide o sfalsate, sarà possibile trovare il giusto rivestimento per ottenere un intonaco termico efficace ed anche esteticamente gradevole.

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