Entrare in ospedale per farsi curare e uscirne con una lesione o un’altra patologia: è questo in sintesi quello che accade quando si parla di malasanità. Questi incidenti possono essere dovuti a diversi fattori e solitamente si rivolge subito il pensiero all’errore umano da parte del personale medico. Anche quando accade, nella stragrande maggioranza dei casi è fatto senza alcun dolo ma alcune ricerche dicono anche che il medico è colpevole solo nel 30 per cento dei casi. Gli altri episodi sono dovuti principalmente a problematiche legate al malfunzionamento delle strutture ospedaliere, magari per mancanza di risorse sistemi inefficaci per evitare la trasmissione di infezioni contratte in ambienti sanitari.
A prescindere da quali siano le motivazioni, essere vittima di malasanità è un problema con cui molto spesso si deve convivere tutta la vita. Se siete alle prese con questa spinosa questione, per avere maggiori informazioni, di tipo tecnico legale, in merito a questo discorso potete consultare questo articolo pubblicato da risarcimentosalute.it o rivolgervi all’Associazione per i diritti del Malato.
I dati sulla responsabilità dei medici
I dati in merito alla responsabilità medica arrivano da una indagine della XXIII sezione del Tribunale di Roma e ha preso in esame 1.380 accertamenti tecnici dall’aprile 2017 fino al dicembre 2021; l’analisi parte dall’entrata in vigore della riforma sulla natura giuridica della responsabilità medica, detta Legge Gelli – Bianco. Questa sezione tratta da sola il 35 per cento di tutte le cause di questo tema trattate in Italia.
Da qui emerge che su 10 casi solo in 3 i medici sono responsabili (29,7% delle volte). Più in generale, oltre il 65% dei processi si risolvono a favore del paziente, mentre poco più del 30 per cento (31,1% per la precisione) a favore della struttura sanitaria. E’ comunque sempre una buona idea rivolgersi al Tribunale per i diritto del Malato o ad avvocati esperti del settore.
Le più comuni cause nei processi per malasanità
Tra le cause più comuni di malasanità vi sono errori di diagnosi, che possono portare a trattamenti inadeguati o ritardati con tutte le conseguenze di una patologia che avanza senza cura. Oppure errori nella somministrazione dei farmaci, col pericolo di reazioni allergiche, intossicazioni o rallentamenti nel debellare una malattia.
C’è poi tutto il capitolo delle infezioni dette nosocomiali, ovvero contratte all’interno di un ospedale. Possono essere causate da diversi agenti patogeni che si trasmettono per esempio tramite strumenti chirurgici non perfettamente sterilizzati, oppure da contatto con superfici contaminate, eventualmente anche all’interno delle sale operatorie. Ovviamente nella norma vengono messe in atto tutte le precauzioni necessarie, ma se qualcuno contrare una infezione è necessario indagare sui modi in cui sia avvenuta la trasmissione.
Come si vede però la responsabilità non è solo dei medici, ma di processi e ambienti che sono gestiti da diverse persone. Se ti stai trovando ad affrontare una di queste situazioni ricorda che non sei solo: c’è l’Associazione per i Diritti del Malato o altre organizzazioni simili; offrono consulenza, supporto legale e informazioni su questo tema.
Fonti: Quotidiano sanità – quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=112598
Diritto.it – diritto.it/la-natura-giudica-della-responsabilita-medica-il-panorama-legislativo-dopo-la-legge-n-24-del-2017/#:~:text=24%2F2017-,La%20Legge%20n.,stato%20acquisito%20il%20consenso%20informato