Patatine fritte, la vera storia del junk food più amato

Le patatine fritte rappresentano la categoria di junk food più amata nel mondo. Le varianti a disposizione sono tantissime, le cotture si possono realizzare con oli diversi ma è la loro essenza ad aver conquistato il mondo.

Ci sono diverse interpretazioni in merito alla sua storia, ma solo una sembra essere quella vera e accreditata. Facciamo un piccolo passo indietro nel tempo e scopriamo insieme tutta la verità sulle patatine fritte?

Mangiare le patatine fritte fa male?

Prima di scoprire la vera storia della nascita delle patatine fritte, in tantissimi si chiedono se possono fare o meno male. Il junk food (cibo spazzatura) in generale non fa bene all’organismo, soprattutto per la quantità di olio che viene utilizzato.

La cottura fritta può sviluppare delle sostanze che sono nocive per l’organismo, così che anche un ingrediente semplice come la patata si possa trasformare in qualcosa di poco sano. Grazie alle tecnologie e studi avanzati in tema alimentare, oggi il fritto si può preparare anche ad aria con vantaggi a tutto tondo (clicca qui  per scoprire e approfondire l’argomento).

Detto questo, concedersi le patatine fritte è uno sfizio irrinunciabile per tutti. Ma la conoscete la vera storia sulla loro nascita?

Storia delle patatine fritte

La storia delle patatine fritte è incerta, proprio perché ci sono molti Paesi che ne vogliono prendere la paternità. L’introduzione della frittura nell’arte culinaria è recente, proprio perché tra le popolazioni antiche non era per nulla popolare ed utilizzata.

Le fonti scritte in merito a questa storia ce ne sono tantissime, ma ancora oggi non è chiaro se siano nate in Francia o in Belgio. I due Paesi si contendono da sempre la paternità della ricetta e non intendono lasciare la presa.

Secondo alcune testimonianze, i belgi usavano friggere alcune striscioline delicate di patate nel Seicento. Era una usanza nata per necessità, quando il fiume Mosa non poteva dare pesci per le gelate durante l’inverno. Le mogli dei pescatori hanno pensato di optare per le patate e friggerle, così che fossero gustose e golose in periodi di magra.

I francesi hanno altre teorie e presentano una storia completamente diversa. L’invenzione della patatina fritta sarebbe attribuita al medico Antoine-Augustine Parmentier. Il consumo di questo tubero, inizialmente, era solo dedicato ai maiali perché considerato portatore di malattie. Il medico, imprigionato in Prussia durante la famosa guerra dei sette anni, si ritrova senza cibo e costretto a coltivare solo patate. Mangiandole ha scoperto non pochi benefici, oltre che un gusto delizioso.

Al suo ritorno in Francia, cerca di farle assaggiare ai francesi: in un primo momento scettici, sino a quando nel 1789 non nasce il primo chiosco di patatine fritte. Una modalità di cottura che invitava tutti al suo consumo.

Nonostante tutto, la storia più accreditata è quella del Belgio con una introduzione secondaria delle patatine fritte in Francia.

Quando sono arrivate le patatine fritte in America?

La storia non mente su una cosa, infatti sono stati proprio i francesi ad introdurre le patatine fritte in America. Ancora oggi chiamate French Fries, questo contorno ha conquistato il palato degli americani in pochissimo tempo.

La popolazione è stata astuta e ha subito sviluppato un business autentico, con l’apertura di catene di fast food in tutto il mondo. Un piatto goloso, economico e veloce da preparare che mette sete: cosa c’è di meglio per lo sviluppo economico?

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