prestidigitazione

Prestidigitazione, l’arte dell’inganno

Con il termine “prestidigitazione” intendiamo l’insieme di arti, tecniche e strumenti utilizzati dai prestigiatori, capaci di ingannarci e di emozionarci. Scopriamo di più su questa arte davvero affascinante!

La storia

L’arte dei prestigiatori con tutta probabilità è nata nell’età del ferro o del bronzo, quando piccoli artisti di strada divertivano i bambini e i passanti con piccoli giochi di destrezza o facendo sparire gli oggetti.

A Roma, poi, i prestigiatori erano famosissimi e chiamati “calcularius” o “acetabularius”: spesso ebrei, erano invitati alle cene e alle feste di piazza più importanti per intrattenere gli ospiti con giochi di carte, di coppe o spostando e facendo sparire sassolini e perline.

Nonostante la Chiesa considerasse questi maghi o prestigiatori dei fedeli del diavolo, funamboli, saltimbanchi e giocolieri continuarono ad intrattenere le corti con i propri trucchetti e i propri giochi divertenti.

Fu finalmente nel 1700 che la spinta dell’Illuminismo riuscì a smascherare i pregiudizi: le persone mandate a morte durante l’Inquisizione per stregoneria, spesso, stavano solamente compiendo dei giochi, mescolando polveri e liquidi che reagivano chimicamente e davano origine a vapore o fumi colorati, nascondendo gli oggetti sottratti con lo scherzo e l’inganno negli abiti! Non di certo invocando il diavolo o cercando di gettare malefici e maledizioni sugli incauti.

La scoperta di alcuni testi ‘500eschi e ‘600eschi, come Discovery of Witchcraft, Première Parte des subtiles et plaisantes invention, Il serraglio de gli stupori del mondo, Libretto de Secreti Nobilissimi et giuochi con destrezza di mano fugò davvero ogni dubbio, spiegando nel dettaglio tutti i trucchi dei maghi e dei prestigiatori.

Con il 1700 e il 1800, finalmente, maghi ed illusionisti poterono esercitare il loro mestiere e la propria arte come membri nobili della classe dell’intrattenimento, al pari di attori di teatro, musicisti e cantanti di lirica.

L’arte dei prestigiatori: perché ci affascina tanto

Perché da secoli siamo così affascinati dall’arte dei prestigiatori, dei maghi, degli escapisti (cioè gli esperti di fuga da situazioni disperate, come Houdini)?

Semplicemente, perché non comprendiamo il trucco. Se lo sapessimo, la “magia” sparirebbe e non sarebbe più interessante. Non sapere cosa sta per accadere, o come sia stato possibile un certo fenomeno (come far apparire una carta in una tasca di un ospite) ci tiene sulle spine, ci fa fremere, ci rende mortalmente curiosi.

Per alcuni questo processo è spaventoso: l’idea di non conoscere il “trucco”, nella vita come nell’intrattenimento, è un tormento. Per altri invece è una forma di evasione, di stupore positivo, che ci lascia ad arrovellarci finito lo spettacolo.

Ebbene, se però un prestigiatore ci presenta un gioco dobbiamo necessariamente stare allo scherzo, non tormentarlo di domande: cerchiamo piuttosto di lasciarci sorprendere e stupire, tornando per pochi minuti un po’ bambini.

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