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Problemi con la giustizia: possono essere un problema se si cerca lavoro?

Purtroppo, se nella propria vita si hanno avuto problemi con la giustizia, si rischia di subire delle penalizzazioni che, a volte, possono andare a compromettere la propria vita lavorativa. Infatti, molto spesso capita che i recruiter delle aziende richiedano delle informazioni sulla fedina penale del candidato che s’intende assumere.

Tuttavia, sebbene questo procedimento sembra essere legittimo, potrebbe in qualche modo andare in contrasto con il Regolamento UE 2016/679 (GDPR) che riguarda la protezione dei dati personali: il dibattito su quest’argomento, infatti, è molto accesso.

Controlli sulla situazione penale del dipendente: quando sono ammessi?

In passato, l’accesso dei datori di lavoro a informazioni relative alla posizione giudiziale del dipendente veniva autorizzato solo se ciò era previsto dal contratto collettivo nazionale di categoria. Tuttavia, oggi sembra esserci maggiore apertura su questo tema e, infatti, un’azienda può chiedere il casellario giudiziale dei dipendenti anche se questi hanno a che fare con i minori, ma solo se si tratta di una prestazione lavorativa regolata da regolare contratto e non un semplice rapporto di collaborazione occasionale. Inoltre, questa documentazione può essere richiesta solo una volta e contestualmente all’assunzione del dipendente.

Attualmente, quindi, anche in seguito ad alcune sentenze della Corte di Cassazione, l’orientamento prevalente sarebbe quello di valutare come lecita la richiesta da parte dei datori di lavoro di conoscere eventuali carichi pendenti e condanne dei propri dipendenti,

Quindi, se si cerca lavoro e si vuole verificare la propria situazione con la legge, controllare eventuali condanne civili e penali o conoscere l’esistenza di carichi pendenti, si può richiedere il certificato del casellario giudiziale con Romexpress: basta compilare alcune informazioni per ricevere una la documentazione al massimo entro 6 giorni dalla richiesta.

Certificato del casellario giudiziale: che cos’è

Questo documento, che come accennato in precedenza può essere richiesto anche online in modo semplice e veloce, racchiude le eventuali vicissitudini giudiziarie di un soggetto. Vale a dire quindi, che il certificato riporta la storia giudiziaria di una persona per quanto riguarda problematiche di tipo penale, civile e amministrative. Insomma, da questo foglio si può evincere se una persona ha avuto problemi con la giustizia e se ci sono ancora delle situazioni in corso.

Mentre il certificato dei carichi pendenti riguarda solo le sentenze che non sono ancora definitive, a partire dal 26 ottobre 2019, si può richiedere il certificato del casellario giudiziale che offre una panoramica completa dato che include, oltre questi dati, anche eventuali condanne penali e civili.

Cosa succede se un dipendente non dichiara la sua situazione giudiziaria?

Molto spesso, il certificato del casellario giudiziale è un documento che viene richiesto per la partecipazione ai concorsi pubblici, mentre non succede lo stesso nell’ambito privato. Infatti, spesso i partecipanti devono dichiarare eventuali sentenze in corso o condanne civili e penali. Tuttavia, se si omette quest’informazione, magari per timore di essere esclusi dal processo di selezione o che questo possa ostacolare l’assunzione, è bene sapere che si va a incontro a dei problemi legali.

Infatti, anche se spesso viene utilizzata autocertificazione per segnalare eventuali problemi con la giustizia, le dichiarazioni mendaci sono punite dall’art.495 del Codice penale e dalla legislazione speciale relativa alla falsità in autocertificazioni.

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