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Un amore o un’amore? Con o senza apostrofo?

E’ di pochi giorni fa la campagna pubblicitaria della rete RealTime che usava come slogan la frase “Vi auguriamo un’amore che è tutto un programma”.

Sui social è stato subito sberleffo: la grammatica che ci è stata insegnata a scuola dice che l’apostrofo si usa solamente davanti ai sostantivi di genere femminile, e amore invece è di genere maschile.

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, specie sulle motivazioni della diatriba.

Amore: maschile o femminile?

Il sostantivo “amore” è maschile o femminile? Grammaticalmente parlando, è maschile. Dunque, se preceduto dal pronome indeterminativo “un”, come nel caso della frase “sei un amore”, quell’”un” non richiede l’apostrofo. Ovviamente la regola decade se il sostantivo comincia con una consonante.

 

Facciamo qualche esempio.

Non richiede l’apostrofo la frase con un sostantivo maschile che inizia per vocale:

  • “Nel bosco c’è un orso”

Richiede l’apostrofo la frase con un sostantivo femminile che inizia per vocale:

  • “C’è un’alba rossa e rosa oggi”

 

Alla luce di questa regola generale, quindi, il dubbio tra un amore o un’amore è sciolto: l’apostrofo non serve.

Perché RealTime ha sovvertito le regole della grammatica, allora?

Il motivo per cui il canale RealTime ha deciso di venire meno a questa regola di grammatica in realtà non è complesso, ed è stato spiegato in un comunicato stampa dedicato.

Un amore con o senza apostrofo, dunque? Il canale televisivo spera che l’Accademia della Crusca permetta l’uso sia al maschile che al femminile, in una concezione neutra, della parola “amore”. Se così fosse, la campagna pubblicitaria avrebbe colpito nel segno e contribuito alla mutazione culturale necessaria per parlare una lingua inclusiva e rispettosa.

Cosa dice la Crusca?

L’Accademia della Crusca si è espressa molte volte sul tema dei neologismi e delle mutazioni della grammatica, sottolineando come esse possano essere considerate ufficiali solamente quando la maggior parte della popolazione le usa comunemente.

Se tutti inizieremo a dire che un amore si apostrofa, allora questa regola diventerà ufficiale.

Nessuna chiusura netta, insomma. L’Accademia è un ente scientifico, che osserva la lingua per come è, non per come qualcuno vorrebbe che fosse. Le regole di grammatica si adattano esclusivamente al periodo storico che servono, e quando smettono di essergli utili, probabilmente si modificheranno.

Insomma, viva sia un amore che un’amore!

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